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Lottare per l’impossibile, ovvero prendersi cura del paesaggio rurale siciliano

di Leonardo Ruvolo Articolo tratto da chefare.com Un anno e mezzo fa sono tornato a vivere ad Alcamo, la mia città natale in Sicilia, dove curo Landescape, un’istituzione d’arte contemporanea che organizza mostre, ospita residenze artistiche e progetta laboratori. Ci sono tornato dopo alcuni anni vissuti a Milano, dove seguendo un Master in Diplomacy all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale e partecipando attivamente all’assemblea di Macao, nuovo centro per l’arte, la ricerca e la cultura di Milano, ho contribuito allala conversazione sul tema dei beni comuni: un percorso sulla loro proprietà, il loro utilizzo e la loro natura. Tutto ciò è andato avanti fino a gennaio 2018, quando dopo aver lavorato alla Guida Galattica per Nuove Istituzioni, la campagna per negoziare la presenza di Macao all’interno degli edifici comunali di viale Molise 68, mi accorsi di essere stanco. Non ne potevo più di organizzare eventi per finanziare la vita e i progetti di Macao: era diventata una macchina tritacarne, e non ero disposto a lavorare per poche centinaia di euro pur di poter continuare a vivere a Milano. Così, ho deciso di tornare nel mio paese. LO SPAZIO È RIDONDANTEIn Sicilia il paesaggio urbano occupa a malapena i bordi dell’isola — si infittisce…

Potrà il PNRR rilanciare le aree interne?

di Elisa Corazza Articolo tratto da La rivista Il Mulino – 9 giugno 2022 Per come è strutturato il Piano e per quelle che sono le condizioni, anche amministrative, delle aree, è difficile pensare che in un tempo breve le aree interne possano effettivamente beneficiare di questa occasione di rilancio. Chiedersi se il Pnrr riuscirà a rilanciare le aree interne impone una riflessione sull’impatto complessivo del Piano, per coglierne gli effetti sugli equilibri tra i territori e comprenderne le effettive potenzialità. Come è stato efficacemente osservato da Gianfranco Viesti nell’introduzione a questo “speciale”, il Piano di ripresa italiano non vede i territori, nel senso che non offre quella lettura trasversale che consente di far emergere la diseguaglianza territoriale. Tra i divari rimossi, quelli che colpiscono le aree interne risultano ancor più nascosti, quasi invisibili nelle pieghe nascoste dell’Italia rugosa, fatta di microluoghi lontani e dimenticati, le cui difficoltà non vengono censite né denunciate perché interessano pochi o nessuno. Trattandosi, inoltre, di luoghi distribuiti lungo tutto lo stivale (l’Italia delle aree interne si snoda dalla val Chiavenna al Salento, passando per l’Appennino centrale) la loro difesa non trova cittadinanza nelle storiche rivendicazioni identitarie che hanno caratterizzato la questione territoriale italiana. Eppure, da più parti si…

Felici & Conflenti

Felici & Conflenti si occupa di ricercare e trasmettere la cultura coreutica e musicale della Calabria tirrenica centrale. L’associazione organizza eventi residenziali in cui appassionati e ammiratori delle tradizioni musicali Calabresi incontrano musicisti e danzatori di tradizione. Le attività dell’associazione culminano nel grande evento estivo che si svolge ogni anno nell’ultima settimana di luglio. Felici & Conflenti supporta ed implementa principi di turismo culturale responsabile attraverso il coinvolgimento degli abitanti della zona e di agricoltura biologica a conduzione familiare. Focalizzato sulla convivialità e la trasmissione orale, il progetto è rigenerato e trasformato costantemente secondo i bisogni della comunità. Il territorio del Reventino è caratterizzato da una cultura musicale omogenea, nel repertorio e negli strumenti: storicamente, braccianti e pastori scendevano in piazza con organetti e zampogne in occasione di feste religiose e secolari. Conflenti, grazie all’importante pellegrinaggio della Madonna di Visora, si è caratterizzato come centro di diffusione della musica per l’area: l’evento religioso infatti attraeva tutta la comunità del  raggio di 20/30 km e, in quell’occasione, i musicisti suonavano insieme scambiandosi saperi e repertori. A seguito del boom economico degli anni ’60 però, oltre al forte spopolamento che ha interessato l’area, si è assistito a un graduale rifiuto della cultura…

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